Il cambiamento climatico si sta manifestando in maniera sempre più evidente, dopo la siccità estiva e le drammatiche alluvioni a Catania di fine ottobre. Dopo l’incontro mondiale sul clima, ecco una breve analisi e riflessione sui risultati della nuova ricerca del Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici.

2021 12 cittacaldeLe conseguenze dell’aumento della temperatura media globale della terra sono sotto gli occhi di tutti: forte riduzione delle calotte di ghiaccio dell’Artide e dell’Antartide, aumento del livello degli oceani, aumento nelle distribuzioni di temperature estive e quantità di precipitazioni localmente molto più intense rispetto ai valori medi registrati fino a non molti anni fa. Le misure effettuate in questi ultimi decenni mostrano che l’aumento della temperatura globale negli ultimi cinquant’anni ha avuto una crescita molto più rapida di quella che ci si poteva aspettare sulla base dei dati dei decenni precedenti e che questo aumento è distribuito in maniera omogenea, cioè indipendente dalla regione considerata. Esempi stringenti degli effetti dell’aumento di temperatura sul territorio italiano, ci sono forniti dal rapporto del Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici che discute gli effetti dei cambiamenti climatici sulle temperature e le densità di precipitazioni per sei città italiane tra cui Milano, Roma e Torino. Le previsioni per il futuro mostrano un aumento significativo (circa 30 giorni in più di caldo intenso negli anni fino alla fine del secolo) e un passaggio a un regime di piogge molto intense concentrate in un tempo molto breve, tipo le bombe d’acqua di cui, da qualche anno, si parla in relazione alle alluvioni. I risultati per la popolazione sono: disagi provocati dalla canicola, un aumento del numero dei morti a causa del calore eccessivo e una serie di gravi disastri (alluvioni e frane) come conseguenze delle forti piogge.

L’aumento della temperatura globale chiamato anche effetto serra è legato tra l’altro alla concentrazione dell’anidride carbonica (CO2) nell’atmosfera, che, a sua volta, è dovuta ai fenomeni di combustione (incendi, riscaldamento, produzione di energia tramite la combustione di derivati del petrolio o di carbone) ma anche da altri processi naturali come gli incendi di foreste e gli allevamenti intensivi di bestiame. L’aumento della densità di anidride carbonica emessa nell’atmosfera provoca un aumento della temperatura nella biosfera (la zona da noi abitata) e un raffreddamento della stratosfera. I rischi connessi a questo aumento globale della temperatura sono stati valutato in maniera realistica usando dati raccolti in tutto il mondo e dei modelli del clima molto dettagliati.

Per ridurre gli effetti dell’aumento della temperatura globale si deve intervenire sulle sue cause: ridurre radicalmente le emissioni di gas serra soprattutto anidride carbonica e metano e rispettare e le grandi foreste tropicali che sono, per così dire, insieme agli oceani, i polmoni del pianeta.

Naturalmente tocca agli stati gestire una riduzione dell’aumento della temperatura globale, perché questo è possibile solo su scala mondiale attraverso accordi internazionali che coinvolgano il numero maggiore di grandi produttori di anidride carbonica (USA, Russia, Cina, India, Europa), come si è cercato di fare con gli accordi di Parigi del 2015. Tuttavia non ci si deve adagiare in una irresponsabile indifferenza rispetto al nostro ruolo un questa vicenda, demandando tutto agli stati. Come individui e come comunità, siamo chiamati a intervenire su questi problemi sia a livello di atteggiamenti individuali, sia a livello di scelte politiche, favorendo quelle forze che si impegnano per una riduzione dell’effetto serra e facendo pressione sui governi.

La riduzione del tasso di anidride carbonica impone anche scelte individuali, che mettono in discussione le nostre abitudini di mobilità e richiedono dei sacrifici a livello economico come un aumento dei prezzi di elettricità e riscaldamento.

In questa vicenda fondamentale per il nostro futuro, se non si assumono le proprie responsabilità e se non ci si mostra solidali, non ci si può aspettare che una sconfitta.

Paolo Schwendimann


Articolo pubblicato sul mensile insieme di dicembre 2021.