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Immagine del redattorePadre Antonio Grasso

Prenderci cura del rapporto con Dio

L’Avvento è un “tempo forte”, cioè un tempo particolare, straordinario, perché ci prepara a vivere un incontro anch’esso straordinario: quello con l’Emmanuele, il Dio-con-noi.

Ogni anno abbiamo la possibilità di uscire dalla quotidianità e di tornare in qualche modo alla fonte della nostra fede, a quella relazione personale e unica con Colui che ha dato la sua vita per noi.


È un incontro intimo, profondo, che non ha bisogno di addobbi né di luminarie varie, ma solo di una predisposizione interiore fatta di silenzio e di meditazione.


Il cammino comunitario di quest’anno ci ricorda che oltre a prenderci cura di noi stessi, del prossimo e del creato, non dobbiamo trascurare la dimensione spirituale e il prenderci cura del rapporto con Dio.


Il Natale è l’annuncio che Dio viene verso di noi, ma ogni incontro è fatto di reciprocità. Dunque: come mi preparo a vivere questo incontro? Come mi prendo cura di questa relazione?


Per accogliere un dono devo creare dentro di me le condizioni, devo fare spazio, devo prendere contatto con la parte più profonda di me, perché è là che si realizzerà questo incontro.


Come comunità vogliamo approfittare di alcuni appuntamenti spirituali che possono aiutarci a prenderci cura del rapporto con Dio: penso alle Lectio, cioè a questi quattro appuntamenti, ogni settimana, per riflettere e meditare insieme sulla parola di Dio della domenica. Penso al tempo per le confessioni, come un momento per rientrare in sé stessi e sentire in profondità l’amore e la misericordia infinita di Dio (perché ricordati: Dio nasce per tutti, ma specialmente per coloro che sentono il bisogno di essere salvati e innalzano a Dio il loro grido di aiuto!). Penso alle liturgie natalizie, con i testi e le musiche sacre, come un aiuto ad elevare il nostro sguardo dalla quotidianità e a fermarci in adorazione davanti al mistero della nascita di un bambino, il Salvatore.


Invito tutti ad approfittare di questi appuntamenti comunitari, perché se riprendiamo contatto con la nostra intimità e identità spirituale ne beneficerà anche il rapporto con noi stessi e col mondo che ci circonda. Nella Laudato sì, papa Francesco ci esorta a ristabilire il giusto rapporto con Dio, dandogli la centralità nella nostra vita. È la fonte da cui tutto scaturisce. Buon cammino,


P. Antonio

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